martedì 16 dicembre 2008

Natale sta arrivandoooo...

Chi mi conosce lo sa: se c'è un evento pacchiano, musiche, luci e colori stai tranquillo che Michele è lì. Il video che vi posto però non ne è un esempio perchè non ho visto questa performance dal vivo, ma questa esibizione così pacchiana sembrava mi stesse dicendo "postami, postami" e ho dovuto assecondare questa vocina. Questi giorni pre-natalizi sono un inferno, come tutti gli anni: murato vivo 7 giorni su 7 in negozio, ormai i clienti mi hanno scambiato per la mobilia. Non una pausa, dimezzati i cicchini durante l'orario lavorativo (ma raddoppiati appena messo piede fuori dal negozio) e soprattutto niente tranquillità, ogni poco c'è qualche cliente che ti viene a chiedere le cose più strane (a proposito, dovrò fare un post con l'elenco delle cose strane che mi hanno chiesto, spero bastino le pagine che ho a disposizione), materiale che scompare nel caos generale e bambini che distruggono tutto quando vengono a farsi fare le foto in studio. Spero di sopravvivere a tutto ciò, da qualche giorno mi sto ripetendo fino alla nausea che a Natale bisogna essere più buoni e pazienti, quindi caro Michele tieni duro e se vuoi appendere qualcosa all'albero per fare atmosfera cerca di trovare qualcosa che non sia un marmocchio hooligan di 4 anni.

domenica 30 novembre 2008

Naaaaa, anche tu quiii? Pensavo fossi estinto.

Pensavate lo avessi abbandonato questo blog??? E invece no! Michelino vostro è tornato, alla fine. I motivi di questa mia assenza dal blog sono essenzialmente due: il primo dovuto a fatti miei, scazzi e problemi che nelle ultime settimane si sono affezionati a me in modo a dir poco maniacale, dalla serie la fortuna è cieca ma la sfiga mi vede benissimo, il secondo è dovuto da Facebook, che in pochi giorni sembra essere diventato indispensabile come l'aspirina quando uno prende freddo. E' fenomenale 'sto Facebook, una sottospecie di Carramba che fortuna versione web. Hai il parente in Argentina che non vedi più da una vita (non nel mio caso in quanto il parente più lontano che ho sta a Campi Bisenzio), un amichetto con cui giocavi a palla 20 anni fa e che manco ti ricordavi della sua esistenza o l'amico delle elementari che vuoi ritrovare? Bene, non ti preoccupare che sta sul Facebook. Raffaella, adesso puoi andare in pensione, te e il tuo caschetto biondo platino. Ultimamente quindi sono rimasto flashato da questo sito, e mi dispiace aver tralasciato il blog per tutto questo tempo, ma adesso non vi preoccupate che mò son tornato, pronto a riprendere la mia crociata per la difesa delle puttanate nel mondo.

venerdì 10 ottobre 2008

La vita và la vita và, la bicicletta deve andare a cagaaaàà...


Dicono che per conoscere meglio il nemico devi immedesimarti in lui, agire come lui, pensare come lui. L'ho fatto. Se c'è una cosa che odio quando sono per strada è il ciclista che si pianta in mezzo alla carreggiata o che tutto a un tratto ti sbuca davanti contromano con il suo bel sorrisino e l'Ipod a tutto volume. Per lui andare contromano è una cosa normale, freme dalla voglia di farsi le strade della città in mezzo alla corsia, possibilmente guardando in faccia colui che sta venendo verso di te.
Complici un motorino che mi ha lasciato a piedi per l'ennesima volta e una compagnia di autobus che fa acqua da tutte le parti, per non dire schifo (l'Ataf), in questi giorni mi sono convinto che forse una valida alternativa per fare gli 8 km che dividono casa mia da lavoro poteva essere la bicicletta. "Bravo Michele", mi sono detto, "risparmi, non inquini e soprattutto fai fare un po' di moto a quelle gambucce che ti ritrovi". Bravo un cazzo. Dopo aver preso un po' di confidenza con la Graziellina della mamma e aver pedalato per un paio di chilometri SUL LATO PIU DESTRO della strada, mi sono subito ritrovato cicchetucicche con il cofano di una macchina. Il ritorno non è stato certo dei migliori: pista ciclabile, io che pedalo con la mia guida briaca e tutto a un tratto riecco che al primo incrocio mi accarezza dolcemente una Punto. La parte meno pericolosa del guidare una bicicletta a Firenze è stata l'attraversamento dei binari chiusi in via vittorio emanuele, per il resto terrore allo stato puro. Tesori, la brava massaia che va a giro pedalando con le sue buste nel panierino non mi riuscirà mai farla. Ho provato ad immedesimarmi nel nemico, ma invano. Il nemico deve rimanere tale ed è meglio non avere niente a che fare con lui, lasciamo lui a zonzo per la città ad osservare i divieti d'accesso che gli si avvicinano mentre pedala, prima o poi sbucherà un camion della Coop. Inquino col motorino? Andrò più spesso a piedi, ma quando esco poi voglio essere sicuro di tornare intero a casa!

sabato 4 ottobre 2008

Matrimoni e incantesimi...


"Che vita romantica che fai Michele, ogni poco sei a fotografare un matrimonio, ritrai tra la gente che si ama, fotografi belle spose, mangi in luoghi fantastici...". Agli occhi degli altri certe volte mi sembra di apparire come MariaFiore di "Prima o poi mi sposo", ma voglio sfatarvi un mito: non sempre è così. Per prima cosa: la sposa. Pensate che sia sempre la bella ragazza alta, fisico da top model, che si presenta alla chiesa in carrozza, con un lungo velo e magari con due colombe bianche che le svolazzano attorno quando si avvicina all'altare? Illusi. Non sempre è così, poi può anche capitare. La scorsa settimana ero a fare un matrimonio tra un camionista e una bidella: appena lei è scesa dalla macchina le sono andato incontro, le ho aperto la portiera e subito l'esclamazione: "cazzo, ho scordato i'bouquet n'ì frigorifero!". Ma bonjour finesse, si parte bene. Quel matrimonio poi è finito a tarda notte con una spensierata gara di rutti tra i testimoni. Un matrimonio che si rispetti deve avere almeno una delle seguenti caratteristiche: 
  1. la zia che ogni tanto va ad aggeggiare il vestito della sposa durante la cerimonia
  2. il parente che, preso da un attacco di protagonismo, durante il lancio del riso rischia di spaccarsi l'osso del collo per correre a rovesciare tutta la confezione del riso flora addosso agli sposi
  3. due o tre bambini che si rotolano per terra durante la cena perchè si stanno tramortendo i coglioni e hanno finito il campionario di giochi da fare
  4. la cugina zitella di 40 anni che si presenta al ricevimento scosciata e con un'acconciatura stile Samantha Fox anni '80, fiduciosa di incontrare qualcuno che prima o poi porti anche lei sull'altare
  5. la ragazza cicciona e l'amico gay della sposa che duettano una canzone al piano bar
  6. il trenino attorno ai tavoli organizzato dal primo zio che finisce la bottiglia di chianti a tavola
Senza almeno una di queste caratteristiche non esiste il matrimonio. Altro che scambio degli anelli, baci appassionati, lacrime e pensieri speciali, queste cose lasciamole alla Rossella O'Hara e a Carlo e Diana, non saranno romanticissimi ma guarda cosa è successo a loro...

mercoledì 10 settembre 2008

Sticky e (poco) Sweet!


I concerti del 2000 dovrebbero organizzarli così: priorità alle mezze seghe. Sabato 6 settembre, giorno del fatidico concerto della ciccona a Roma. Io e la Chiara partiamo galvanizzati alle 7 di mattina col nostro trenino da Campo di Marte direzione Termini. 8 ore di coda sotto il sole, dopodichè un'altra oretta schiacciati ai cancelli dello stadio Olimpico in mezzo ad una mandria di checche nevrotiche. Finalmente passiamo. Corsa verso il campo. Ci siamo, vedo il palco. Alle 21.20 inizia la musica, è il delirio. Guardiamo avanti e... cazzo, non si vede una sega! Possibile che i fan di Madonna debbano essere alti come minimo un metro e 90? Vabbè, ci siamo detti, staremo così le prime canzoni e poi col pogo (pensando di essere ad un concerto dei Metallica) ci sposteremo. Macchè, 2 ore fermi nello stesso punto, sembrava di essere ancora in coda. A parte questo, quello che sono riuscito a vedere del concerto è stato abbastanza deludente, 90% di playback, scenografie spettacolari ma non all'altezza di ciò che avevo visto nei concerti dei tour precedenti e soprattutto una Madonna abbastanza spenta. Non vorrei essere frainteso, è un animale da palcoscenico non indifferente e questo l'ha fatto notare anche sabato scorso, ma di fronte a me piuttosto che un'icona della musica mi è parso di aver visto più un'arzilla 50enne che zompetta giuliva in quà e là sbeffeggiando tutte le sue coetanee che non possono permettersi i suoi ritocchi estetici. La serata e la nottata che ci aspettavano ovviamente poi si sono concluse come da tradizione: nell'alcool. Questi giorni tumultuosi in casa mi hanno permesso di concentrarmi sul lavoro. Visto che in questo periodo di sfiga ne ho da vendere, ho pensato che stare in negozio mi avrebbe tenuto al sicuro. Detto fatto: rapina a mano armata con tanto di colpi di pistola per strada nel supermercato a 50 metri da dove lavoro. Ieri è toccato a loro, qualche mese fa rapina a colpi di spranga sui commessi nel negozio di telefonia nella strada parallela, un po' di giorni dopo botteghe svaligiate e poi il fatto di ieri. Si stanno avvicinando a me. Certe volte penso: e se dovessero entrarmi in negozio e mi chiedessero l'incasso casomai armati di pistola che reazione potrei avere io? Prima di tutto potrei pensare che si accontenterebbero veramente di poco, ma poi? Chissà che reazione potrei avere: mi bloccherei a guardarli e li lascerei fare i loro comodi, casomai poi aiutandoli a riempire i sacchi come nel far west o gli salterei al collo urlando: "in questo incasso c'è anche il mio stipendio, non lo toccate figli di puttana", rischiando di entrare in un vortice di ceffoni? E poi: è meglio non dargli l'incasso e affrontare la loro ira oppure assecondarli e affrontare l'ira del principale dopo? Che dilemmi, dormiamoci sopra, oggi intanto è andata.

sabato 23 agosto 2008

Vive el Verano!


D'estate Firenze assume un aspetto strano. Almeno ad agosto non è quella città caotica che sei abituato a vedere e a vivere gli altri 11 mesi dell'anno. Ad agosto Firenze magicamente si svuota, i bambini non vanno a scuola e di conseguenza non ci sono più i genitori che ti parcheggiano in quarta fila la macchina per strada, alla posta non fai la fila perchè non c'è nessuno, i semafori perdono i lavavetri perchè col cazzo che ti stanno sotto il sole a 40° a pulirti le cacche dal parabrezza, i viali sono vuoti e puoi farti la città da un capo all'altro in 10 minuti. Ad agosto pure Firenze si prende una pausa e va in ferie. Agosto è purtroppo anche il mese in cui si dimezzano le compagnie, c'è chi è in Svezia a studiare, chi è in Albania a trovare la suocera, chi è ritornata in patria nel paese dei pistacchi con la scusa di andare a trovare i parenti ma tanto tutti sanno che lo scopo del viaggio è il mare, e c'è chi è scomparso del tutto e si rifarà vivo il 1° di settembre. In questo periodo scatta di conseguenza la solidarietà tra coloro che sono rimasti in città, senza genitori e soprattutto senza il frigorifero pieno: ogni sera sei a cena in una casa diversa, porti ciò che hai nel frigo e cerchi di improvvisare una cena con ciò che ha nel frigo colui o colei che ti ospita. Dopo cena la serata viene decisa dall'alcool che hai ingerito. Memorabile la cena solidale a casa della chiara: fritto misto con patatine riesumate dal raccolto di chissà quale anno, vino, birra e, appena brilli, la terza serie di Fantaghirò. Ma cosa si vuole di più dalla vita d'estate?

sabato 16 agosto 2008

Riecchime!!!

Ma ciao carissimi! Alla fine Michele vostro ha deciso di tornare. La Spagna è stata bella assai e presto posterò 2 o 3 delle 836 foto che ho fatto in questi 13 giorni di ferie. Con questo post voglio prendere 2 piccioni con una fava: innanzitutto pubblico questo video perchè la Chiaruzza non l'ha mai visto e questa è una grave lacuna da colmare, seconda di poi devo ricordarvi che oggi la ciccona fa 50 anni. Tanti auguri. Ma te guarda che fisico ha nonostante il mezzo secolo di vita. L'altro giorno ho detto all'Ornella: "Guarda com'è Madonna, ha qualche anno meno di te ma ancora zompetta in qua e là come una cavalletta, mi pari sua nonna te". Subito pronta la risposta: "Lei non ha una casa da spazzolare col vaporetto dalla mattina alla sera, un gatto che vomita sotto il tuo letto e soprattutto un figlio come te da sopportare". Viva la mamma.