martedì 29 gennaio 2008

Dott. Matteo


Oggi, con uno strabiliante 107/110, il nostro caro Matteuzzo è diventato dottore (in economia). Ebbravo Matte.

domenica 27 gennaio 2008

Pubblicità blog!


L'altro giorno ho creato la pubblicità del mio blog, visto che sennò aprendo questa pagina sarebbero apparse solo scritte su scritte, per chi come me nei giornali guarda soltanto le figure, ho deciso di aggiungere ogni tanto qualche bella immaginetta...

PS: per vedere bene l'animazione occorre cliccarci sopra...

Chi ha tanti soldi vive come un pascià...e a piedi caldi se ne staaa...

Spippolando quà e là sul vuvvuvvù mi sono imbattuto in questa straordinaria notizia: "Un impiegato o un operaio che guadagna il classico stipendio di 1000 euro netti al mese dovrebbe lavorare circa 500 anni per portare a casa 6 milioni. Cioè quanto Kakà intasca in una stagione di "lavoro". E' lui, infatti, il calciatore più pagato della serie A. L'asso del Milan ogni giorno versa in banca 17 mila euro, esclusi i premi." Mi domando: "ma stiamo scherzando??". Uno che qualche giorno la settimana corre dietro un pallone e dice Do you Ringo leccando un biscottino alla tv deve guadagnare centinaia di volte più di me che corro a destra e a manca per il negozio e la città per guadagnarmi qualche confezione dei biscottini che lui lecca (e per giunta poi non vado neanche in tv)?? In rete circola anche la notizia dello stipendio dei parlamentari, che pare almeno in una cosa si siano trovati tutti d'accordo: aumentarsi la busta paga. Io dico, ma perchè tutti noi dobbiamo restare qui a guardare e lasciar fare a loro tutto quello che vogliono? Fossero meritati 'sti stipendi potrei anche capire (anche se a stento, visto che le cifre che si leggono a giro non considerano le agevolazioni di cui beneficiano), ma il problema è che il merito non c'è! Adesso c'è pure la crisi di Governo... che bello, Prodi va a casa!!! Che abbiamo dall'altra parte? Noooo, Lui!!! Ahhhh!!! E mò chi si vota? Un incompetente e incoerente come abbiamo avuto ora o l'altro, dove è impossibile descriverlo con solo due aggettivi? L'amico di colui che dice portiamo all'Onu i talebani o il collega di colui che disinfetta i treni dopo che si sono sedute due persone di colore? Ogni volta il dilemma è sempre più grande: voto il peggio o il meno peggio? Ma chi è il meno peggio??? Io non voglio votare il meno peggio, io voglio votare il meglio! Possibile che non ci sia un meglio? Quasi quasi per le prossime elezioni mi candido io, immagina, Michele For President, arrivo in parlamento circondato da un sacco di gorilloni e indosso la fascia tricolore stile fantozzi giudice di pace. Secondo me potrei avere successo dai, nel'92 ce la fecero la Cicciolina e la Moana a battere Rutelli alle elezioni, perchè non dovrei farcela pure io?

mercoledì 23 gennaio 2008

Life is a PhotoShop...

La vita in un negozio di fotografia è come un'altalena, prima vai su e poi vai giù, poi ritorni su e poi ritorni giù, poi ti rompi le palle e ti accorgi che quando vuoi scendere è perchè sei arrivato alla domenica. Ogni volta che mi presento a qualcuno e dico che sono fotografo è sempre la solita solfa: "ma che beeello, che bravo, quindi vedi tutto il mondo te!". Si certo, la gente fa le foto, me le porta a stampare e io vedo le loro vacanze intorno al mondo. A questo punto, dopo che si è capito che genere di fotografo sono (oddio, in teoria avrei studiato per essere quello che dovrebbe girare il mondo, ma poco importa), la seconda cosa che mi viene posta è una semplice, banalissima ma efficace domanda: "ma allora te ti fai proprio i cazzi degli altri?!". Certo carissimo, mi pagano per fare il guardone, mi portano i rotolini affinchè li possa guardare, perchè sono curioso, siii, curiosissimo di sapere se te a natale hai mangiato il pandoro oppure ti sei abbuffato di tortellini in brodo. Diciamo che sono fotografo e basta và. Non chiedermi altro. Faccio le foto, gradirei essere pagato per quello e puntare ad un premio della World Press Photo, ma per adesso sono colui che vede in anteprima i troiai che hai fatto, i segreti che conservi, che proteggi da sguardi indiscreti e che ovviamente fotografi, che sa quanti peli hai nel culo e che, nonostante dalle tue foto venga a sapere che ti sei fatto una donna che non è propriamente tua moglie, pensa solo a mettere o togliere uno o più punti di magenta.

Mò provo pure ad aggiungere un video!

Non male come inizio...

Stavolta faccio sul serio...

Ok, ho aperto il mio blog e piano piano sto cercando di entrarci in confidenza, per ora ci stiamo ancora dando del lei. Per dimostrare che faccio sul serio e che la tecnologia non mi spaventa ho persino fatto un'altra cosa, a molti può sembrare una stronzata (la seconda parolaccia!!!) ma per me è un traguardo ipersupertecnologico: ho aperto una galleria di foto. Come pochi ben sapranno sarei un fotografo (la scema che mi ha fatto la carta d'identità mi ha scritto che sono ancora studente ma poco importa) e, benchè non mi piaccia mostrare le foto che faccio, ho dato uno strappo alla regola e le ho postate su flickr (www.flickr.com/makufai). Sinceramente non amo mostrare i miei lavori, mi mettono in imbarazzo e poi chi sono io per dire che sono belli? La bellezza è una cosa stupida, a me possono piacere, a te possono far cagare. Perchè ti devo imporre di vedere le mie foto? Mmmm... senti facciamo una cosa, se le vuoi vedere sono su quel sito, se invece vuoi fare qualcosa di meglio vatti a vedere un sito su Cartier Bresson che cadi sul sicuro. 

martedì 22 gennaio 2008

Inizio...

Bene bene bene... adesso ho creato il mio blog... e mò?? Porca vacca l'inizio non è dei più promettenti, già non so da che parte rifarmi: che ci scrivo ora? da quale parte inizio? mi devo presentare? Mi sembra di essere ritornato a scuola, quando dovevo iniziare a scrivere il tema, gli argomenti su cui discutere ci sono, le idee su cosa scrivere ce le ho, il problema era: da che parte incomincio? Facciamo così, non dico nient'altro, saluto tutti quelli che leggeranno 'ste quattro puttanate (porca eva sono già alla mia prima parolaccia) e pubblico questo primo articolo. Giuro che la prossima volta andrà meglio. Mò vediamo che ne verrà fuori.