mercoledì 23 gennaio 2008

Life is a PhotoShop...

La vita in un negozio di fotografia è come un'altalena, prima vai su e poi vai giù, poi ritorni su e poi ritorni giù, poi ti rompi le palle e ti accorgi che quando vuoi scendere è perchè sei arrivato alla domenica. Ogni volta che mi presento a qualcuno e dico che sono fotografo è sempre la solita solfa: "ma che beeello, che bravo, quindi vedi tutto il mondo te!". Si certo, la gente fa le foto, me le porta a stampare e io vedo le loro vacanze intorno al mondo. A questo punto, dopo che si è capito che genere di fotografo sono (oddio, in teoria avrei studiato per essere quello che dovrebbe girare il mondo, ma poco importa), la seconda cosa che mi viene posta è una semplice, banalissima ma efficace domanda: "ma allora te ti fai proprio i cazzi degli altri?!". Certo carissimo, mi pagano per fare il guardone, mi portano i rotolini affinchè li possa guardare, perchè sono curioso, siii, curiosissimo di sapere se te a natale hai mangiato il pandoro oppure ti sei abbuffato di tortellini in brodo. Diciamo che sono fotografo e basta và. Non chiedermi altro. Faccio le foto, gradirei essere pagato per quello e puntare ad un premio della World Press Photo, ma per adesso sono colui che vede in anteprima i troiai che hai fatto, i segreti che conservi, che proteggi da sguardi indiscreti e che ovviamente fotografi, che sa quanti peli hai nel culo e che, nonostante dalle tue foto venga a sapere che ti sei fatto una donna che non è propriamente tua moglie, pensa solo a mettere o togliere uno o più punti di magenta.

Nessun commento: