lunedì 4 febbraio 2008

Dè Rocky Horror Martina Show


Imbarazzante. Ma questo e ben altro puoi dire quando esci con la Martina. Lei non è un ciclone umano, è un concerto degli U2 in un asilo nido. Mercoledì 30, ore 9.00: mentre mi avvicino al mio computer di lavoro, trovo sotto la tastiera un cd del Rocky Horror. Dentro un biglietto per lo spettacolo al Puccini. "Ma che bello, si torna a rivederlo!", ho pensato, ignaro di quello che sarebbe successo la sera stessa. Ore 19:30: dopo aver fissato con la Martina di andare a prendere un aperitivo prima dello spettacolo, entra in negozio urlando e sbraitando come una scema una ragazza vestita come un troione con una luccicante parrucca blu: era la Martina. Subito il pensiero: "fa' che si cambi prima di uscire, fa' che si cambi prima di uscire!!!", e invece no! Quello era il suo abbigliamento per la serata, e un boa di piume fuxia, un paio di occhiali stile Mondaini e un cappello alla cowboy dovevano essere il mio. "Eh, nonononono cara, io così a giro non ci vado, e non porto manco te a zonzo in queste condizioni" le ho subito detto, illudendomi del fatto che alla fine poi non l'avrebbe avuta vinta. E così infatti non è stato: aperitivo vestito da Elton John anni '70 al Kitsch accompagnato da Regina Miami versione etero e... via, verso il Puccini! La figura di merda è stata questa, ti starai domandando? Eh, no caro mio! La figuraccia è nata quando il presentatore dello spettacolo ha iniziato a domandare se in sala ci fosse stato qualcuno vestito da Rocky Horror. Non fa in tempo a finire la domanda che la nostra cara Martina era già in piedi saltellante ad urlare "IO, IO, IO!", fino a quando non è stata presa e accompagnata sul palco. Lo spettacolo poi l'ha fatto lei: strappa il microfono al presentatore e fa 10 minuti di monologo sugli uomini che se la tirano e sul fatto che vuole accoppiarsi. Nel frattempo io ero bello che nascosto sotto la sedia, intento a togliermi il boa perchè avevo un brutto presentimento. Che si è avverato. Alla domanda del presentatore:"oh rintronata, ma chi ti ha portato qui?" si è subito udita la risposta e visto un dito che mi indicava: "Il mio migliore amico, che è seduto lì!" All'improvviso, mi sono visto 42 luci puntate addosso, tutto il Puccini girato verso di me e una voce che gridava: "Ehi, tu, col boa, sali sul palco!" I 10 minuti più imbarazzanti della mia vita. In un attimo mi sono ritrovato su un palco, con una scema vestita da Trans, un boa fuxia al collo e 200 persone che ci guardavano. Avrei voluto volentieri una paletta con cui farmi una buchina e seppellirmi dentro. 
Ma con la Martina la vita è così, un giorno ti fa rotolare per una discesa il casco e te lo fa atterrare su una cacca, un pomeriggio ti depila le gambe con l'accendino, un altro giorno sei a fare la battaglia con la nutella, un altro giorno ancora ti ritrovi con lei a Milano a ballare fino alle 5 di mattina dopo un concerto dei Darkness e la sera dopo casomai sei dentro i giardini della chiesa a fare a gara di rutti. 
La vita con lei è così, da 20 anni, e sai una cosa? Non la cambierei mai!

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